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![]() Parrocchia di San Cassiano festa il 13 agosto Altitudine 1000 m ' Abitanti 1420 La circoscrizione parrocchiale di La Salle, nel cuore del Valdigne, comprende il capoluogo e numerose frazioni (trentaquattro in tutto), che si raccolgono intorno alla suggestiva torre dell'antico castello di Châtelard (sec. XII), appartenuto alla nobile famiglia Grossi di Châtelard. Al comune amministrativo di La Salle appartengono anche le frazioni di Derby, Villaret, Equilivaz e Les Champs, fin dalle origini costituite in parrocchia autonoma. La parrocchia
È menzionata per la prima volta nella storia in un documento del 1269, tra quelle appartenenti alla giurisdizione dell'arcidiacono della Cattedrale di Aosta. Benché non figuri negli elenchi di parrocchie contenuti nei documenti ecclesiastici del secolo precedente, è lecito supporre la sua esistenza fin dal XII secolo. Già all'inizio del XIV sec., essa era di nomina dei capitolo della Cattedrale, al quale dal 1573 fu incorporata a tutti gli effetti. Pertanto, sino al 1874 i curati di La Salle furono quasi tutti canonici effettivi della Cattedrale; da quella data ad oggi, ricevono il titolo di canonici onorari. Un'antica tradizione, in auge sino agli inizi del XX secolo, conferiva al comune di La Salle il singolare privilegio di proporre, all'atto della nomina di un nuovo parroco, due nomi da sottoporre al Capitolo della Cattedrale, il quale provvedeva poi alla scelta. Dall'introduzione del Codice di diritto canonico (1917) spettò al vescovo il diritto di presentare una terna di nomi, tra i quali la popolazione ne indicava due; la scelta ultima rimaneva di diritto del Capitolo. La chiesa
Le più antiche testimonianze di natura documentaria relative alla chiesa di La Salle, cioè i verbali delle visite pastorali del XV e del XVI sec., la indicano sotto il titolo di san Cassiano (martire del III sec.); più tardi si aggiunse una seconda dedica, a san Tommaso vescovo di Canterbury (XII sec.). Dell'edificio più antico, che possedeva oltre all'altar maggiore, quattro altari laterali, sappiamo che fu a più riprese ingrandito e ristrutturato nel corso dei secoli. Per esigenze legate all'incremento della popolazione, intorno alla metà del XIX secolo si decise la sua demolizione per far spazio ad una nuova chiesa, più grande, che venne solennemente consacrata dal vescovo di Aosta mons. Jourdain il 17 agosto 1847. L'edificio attuale si presenta con pianta rettangolare a tre navate e abside poligonale. L'altar maggiore in marmo è sormontato da una tela del pittore torinese P. De Giorgis, offerta nel 1848 alla chiesa di La Salle dal re Carlo Alberto. Raffigura la Madonna e ai suoi piedi san Carlo Borromeo e santa Teresa d'Avila. La decorazione interna della chiesa data del 1914. La volta della navata centrale fu affrescata dai fratelli Avondo di Varallo con l'effigie dei patroni della parrocchia (Cassiano e Tommaso di Canterbury) e della diocesi (Grato); il coro, l'abside e la cupola riportano invece scene evangeliche e il martirio di san Cassiano e di san Tommaso, del pittore Stornone di Ivrea. Sei sono gli altari laterali, in legno intagliato, dipinto e in parte dorato. A destra, l'altare dei Crocifisso (secc. XV‑XVII); l'altare di San Sebastiano e quello del Rosario; a sinistra, l'altare dello Spirito Santo, quello di Sant'Antonio abate (sec. XVIII) e quello della Madonna del Carmine. Un ritratto (Sec. XVII) all'interno della chiesa raffigura Innocenzo V Papa (1225‑1276), beatificato nel 1898, che la tradizione ritiene originario di La Salle e membro della nobile famiglia di Les Cours (proprietaria della torre nell'omonimo villaggio). Egli vi è rappresentato con l'abito domenicano e con un libro aperto nella mano sinistra. In fondo alla navata sinistra si trova il battistero: la vasca (sec. XVI) porta incisi una croce e uno scudo con croce sabauda ed è sormontata da una edicoletta in legno (sec. XVIII). L'organo, sopra l'ingresso, venne costruito da Felice Bossi nel 1857. Il museo parrocchiale di arte sacra
Nel 1990, per raccogliere e proteggere gli oggetti di uso liturgico di maggior valore appartenenti alla chiesa parrocchiale e alle varie cappelle di villaggio, è stato allestito dietro l'altar maggiore un piccolo museo di arte sacra (paramenti, statue lignee, messali antichi, croci processionali, calici, reliquiari, dal sec. XV al XVIII). Si segnala in particolare la bella statua della Madonna con il Bambino, proveniente dalla cappella di Charvaz (secc. XIV~XV). Il campanile
È una torre quadrangolare di pietra intonacata, con apertura a bifora in ogni piano. La cuspide, a piramide ottagonale, è fiancheggiata da quattro torrette alla base. La parte inferiore risale probabilmente ai secoli XV‑XVI, mentre quella superiore fu ricostruita nel 1710, ad opera dei muratori valsesiani Pietro e Giovanni Luigi Sanolli. L'antico ospedale di La Salle
Con atto del 16 giugno 1282 il vescovo di Aosta Simon de Duin fondava a La Salle (pressappoco sul sito del vecchio municipio, sulla piazza della chiesa) un ospizio per il ricovero dei viandanti e dei pellegrini. Ciò fu possibile grazie alla generosità di un abitante del posto, Jean Ney Morard, che mise a disposizione "per la salvezza della sua anima, dell'anima dei suoi parenti e dei suoi benefattori ... uno stabile in cui costruire un ospedale a vantaggio dei poveri'. Il fondatore se ne riservava l'amministrazione e la direzione. Nel 1430 i due fratelli Canonici, Pietro e Antonio curato di La Salle, vi fondarono una cappella in onore di san Tommaso di Canterbury. Nel 1691, durante l'invasione francese in Valle d'Aosta, l'ospedale fu dato alle fiamme. Le cappelle
La parrocchia di La Salle conta ben diciotto cappelle rurali, segno della devozione popolare manifestatasi lungo i secoli anche attraverso il linguaggio dell'arte: cappella di Charvaz, villaggio disabitato sul costone sotto il Col di Bard (S. Leonardo e S. Grato, trave datata 1601 e 1702), da segnalare la facciata affrescata con scene del giudizio finale e figure di santi; cappella di Remondey (S. Germano e S. Francesco di Sales, fondata nel 1710); cappella di Challancin (Traslazione delle reliquie di san Grato, 1623); cappella di Grassey (S. Gottardo, 1720); cappella di Arbetey (S. Pantaleone, 1689); cappella di Les Cours (Natività e Visitazione della Vergine, già citata nei secc. XIV e XV, sede di una rettoria fondata nel 1350), da segnalare la facciata affrescata e, all'interno, la transenna in noce che anticamente separava coro e navata; cappella di Villarisson (S. Giorgio, sec. XVII); cappella di Châtelard (S. Michele, 1614); cappella di Lazey (S. Luigi Gonzaga e Madonna del Rosario, sec. XIX); cappella di Morge (S. Maria Maddalena, già citata nel sec. XV), da segnalare gli affreschi in facciata e, all'interno, la transenna di divisione tra coro e navata; cappella di Cheverel (S. Bernardo, 1638); cappella di Villair (S. Pietro, 1716); cappella di Croix‑des‑Prés (Maria Regina, Salus infirmorum, 1764); cappella di Chaffiery (S. Erasmo e Nostra Signora della Mercede, 1730); cappella di Echarlod (Santi Giovanni Battista ed Evangelista, già nominata nel sec. XIII); cappella di Chabodey (Santi Rocco e Sebastiano, 1685). Si ricordano infine la cappella del cimitero, ricostruita ex novo nel 1957, e la cappella dei Penitenti, intitolata a S. Giuseppe, nel capoluogo, ora sconsacrata. Le confraternite e altre tradizioni popolari
Segno tangibile di solidarietà all'interno delle comunità cristiane, le confraternite, intitolate a vari santi, hanno rappresentato nei secoli passati una delle espressioni più vive e concrete della religiosità popolare. La parrocchia di La Salle ne conserva ancora sei, i cui membri si ritrovano ogni anno nella ricorrenza del santo patrono. Accanto alla festa di S. Cassiano (13 agosto), è molto partecipata quella di Sant'Antonio abate (17 gennaio), con l'incanto di prodotti tipici offerti dagli abitanti del luogo. La tradizione della Badoche (un bastone inghirlandato, in segno di buon auspicio, con fiocchi multicolori che rappresentano le nuove nascite dell'anno in corso) è tuttora molto sentita e contribuisce a colorare di un clima festoso e allegro le varie ricorrenze religiose e civili del paese. | ||
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Lunedì 18 Febbraio 2019 | Copyright © credits |