Natura del Consiglio pastorale diocesano
Il Consiglio pastorale diocesano, la cui costituzione in ogni Diocesi fu vivamente raccomandata dal Concilio Vaticano II, ebbe nel Codice di Diritto Canonico (cc. 511 - 514) una sua prima stabile configurazione giuridica. Ad esso, successivamente, fece ampio riferimento nell' esortazione apostolica Christtfideles Laici, il papa Giovanni Paolo II, che lo indicò quale principale forma di collaborazione e di dialogo, come pure di discernimento, a livello diocesano. Più recentemente il Direttorio per il ministero pastorale dei Vescovi Apostolorum Successores ne ha sintetizzato le peculiarità pastorali e canoniche.
Il Consiglio pastorale diocesano, pertanto, quale struttura propriamente rivolta all'attività pastorale, trova la sua corretta definizione in rapporto ai singoli credenti e alle articolazioni proprie del popolo di Dio; come tale esso è luogo particolare dove esprimere la partecipazione e la corresponsabilità dei credenti alla vita della Chiesa comunione e alla sua missione. In rapporto, poi al Vescovo Diocesano, il Consiglio pastorale diocesano è strumento col quale egli esercita l'ufficio pastorale suo proprio. Riguardo all'intera Chiesa particolare e alla sua dinamica interna, da ultimo, il medesimo Consiglio appare come suo privilegiato luogo e strumento di discernimento comunitario.